... La famiglia di Brichìcchie...

 

 

 

Famiglia notabile di Offida con origini ascolane, arma: “Campo di...(smalto sconosciuto) alla fascia di... (smalto sconosciuto), con la cometa (probabilmente d'oro) di 6 raggi ondeggiante in palo,  nel capo”. Lo stemma è pubblicato alla pagina 95 del libro di storia nobiliare ascolana e picena: "Il Lambello, il Monte e il Leone" di Bernardo Carfagna, edizioni Lìbrati. Tutte le Dimore: Ascoli Piceno, Offìda, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Offida.

 

La famiglia è presente nell'Annuario della Nobiltà Italiana (Edizione S.A.G.I.), nella parte V, ovvero famiglie che godettero dello status del more nobilium.

 

La storia documentata della antichissima e notabile famiglia Vannicola di Offida inizia nel 1369 circa, allorquando nasce il capostipite ascolano Bartolomeo. Suo figlio Luca, “ dicto Vannicola” che risulta vivo nel 1439, si trasferisce da Ascoli Piceno ad Offida e lì dà inizio alla lunghissima progenie locale.

 

I documenti contenuti presso il catasto di Offida, relativi all’anno 1580 e al quartiere san Nicolò, ci dicono che i Vannicola hanno dimora all’interno delle mura cittadine.

 

Nel pieno XVII secolo troviamo un membro della famiglia, il dominus Domenico che è Capitano Generale dell’esercito comunale.  Nasce nel 1619 e muore nel 1689.  Poi un suo cugino, ancora Capitano dell’esercito cittadino per tutto il seicento, cioè il Dominus Gioseppe.

 

 Uno degli storici locali più noti, il Rosini, cita nelle sue cronache un Capitano dell'esercito civico col nome di Gioseppe Vannicola, dicendo fra l’altro che “tiene l’Officio in modo molto decoroso”. 

 

La famiglia è comunque di notabile levatura sociale e ciò è dimostrato sia dalla carica ricoperta dai sigg. Capitani, sia dai matrimoni contratti da molti dei membri della casata con varie fanciulle di buona famiglia del luogo, appellate negli atti parrocchiali col trattamento di ”Donna”, sia dalla professione  di notaro esercitata da Ser Mauro nel ‘500.

Un ramo dei cugini discendenti da Renzo Vannicola, che sposa la nobildonna Francesca Pelagalli, vede due laureati all'università di Fermo, uno è il dott. Carolus Vannicola, laureato in materia ius canonicus et ius civilis nel 1646 ed è cavaliere della milizia aurata titolo che, come è storicamente provato, comporta la nobiltà personale se non addirittura ereditaria.

L'altro è il dott. Franciscus Antonius Vannicola, laureatosi nel 1624 in philosophia et theologia.

 

La famiglia ha da secoli il soprannome di "Brichìcchie". In un censimento generale della popolazione di Offida del 1833, compilato all'indomani della elevazione di Offida a Città da parte di papa Gregorio XVI, il 20 dicembre 1831, nella sezione dei residenti cittadini, troviamo  una certa "Anziàta Vannicola"  di 50 anni, di professione filatrice che è citata espressamente col soprannome di "Brichicchia". Come si può vedere nella sezione dedicata all'albero genealogico tale donna, probabilmente già vedova alla data del censimento, corrisponde a "Annunziata di Nicola Mozzoni, in Vannicola" ; la moglie, cioè, di Luigi Giuseppe Antonio Vannicola, nato il 13/08/1765.

Avvicinandoci di più ai tempi recenti, abbiamo Giuseppe (nato nel 1874) che risulta dagli stati delle anime come “possidente” e iscritto all’arte della lana la quale, come si sa, era una delle più importanti. La residenza, già dal padre di Giuseppe, risulta essere via Musica, 77; cioè la strada retrostante al palazzo Mercolini Tinelli, che affaccia sulla piazza principale di Offida (ovvero la piazza del Comune).  

 

Il figlio di Giuseppe, poi, di nome Nicola (classe 1896), è cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. Egli partecipa a entrambe le guerre mondiali, rinnovando ancora una volta lo spirito guerriero e impavido della famiglia Vannicola. Uno dei due figli, Primo, classe 1916, è Sergente Maggiore durante la seconda guerra mondiale nella brigata corazzata Julia. Dopo numerose missioni di successo viene inviato in Russia e qui disperso sul campo di battaglia nel 1943.

 

Mario, nato nel 1921, deceduto a San Benedetto del Tronto nel 2013 ma sepolto ad Offida nella cappellina di famiglia (Capecci Vannicola) presso il civico cimitero, anch’esso figlio del cav. Nicola, impiegato presso l'ufficio postale di Ascoli Piceno e poi ragioniere presso un calzaturificio di Offida, presidente onorario della sezione offidana della associazione di volontariato e di emergenza sanitaria "Croce Verde", partecipa alla seconda guerra mondiale e viene distaccato  in Sicilia durante lo sbarco degli alleati. Qui conosce la sua futura moglie, Calogera Biondolillo, detta Lilli (deceduta nel 2016 e sepolta ad Offida nella cappellina Vannicòla/Capecci), da sempre consorella fervente del Terz'Ordine Francescano del quale è stata anche vice ministro provinciale. Da questo matrimonio nasce, nel 1945, Maria Teresa (detta Marèsa), Perito Chimico, che ha per madrina di Cresima la defunta ND Annunziatina Sergiacomi, detta Titina, figlia del NU Cav. Pietro Sergiacomi di Offida, dignitario della Famiglia Pontificia, con il titolo di “Cameriere d'Onore Soprannumerario di Spada e Cappa di Sua Santità” (in data 1 Novembre 1958) e decorato con “Placca dell'Ordine di San Silvestro Papa” (in data 20 Gennaio 1959).

 

Marèsa sposa, nel 1969, il NU Giuseppe Capecci, detto Pino, discendente da antica e nobile famiglia Ripana/Acquavivana, deceduto nel 2011.

 

Da Pino e Marèsa, nel 1970, nasce il primogenito Mauro Valerio, cresciuto negli ambienti della Destra provinciale sociale ascolana degli anni '80, la destra del MSI, del FdG e di Almirante. E' araldista ed oplologo medievale, "Accademico delle Scienze Araldiche e Oplologiche Medievali di Innsbruck",  "Accademico della Norman Academy" e Confratello Cavaliere di Giustizia della "Real Confraternita di San Teotonio". Nel 1974 nasce il secondogenito Gianmarco Duccio, musicista per passione, diplomatosi attore, a pieni voti, al Teatro Stabile delle Marche, dottore (Summa cum Laude) in Scienze Religiose e professore di religione nelle scuole. Mauro e Gianmarco hanno per padrini di Cresima rispettivamente Pasquale e Stefano Cannelli, quest'ultimo scomparso prematuramente nel 2019, nipoti ex matre del NU Cav. Pietro Sergiacomi di Offida (AP). 

 

   

      Fonti

 

·          Catasto di Offida (AP) quartiere San Nicolò, anno 1580

 

  • Libro "Il Lambello, il Monte e il Leone", di B. Carfagna, ediz. Lìbrati 

 

  • Archivio storico della Chiesa Collegiata di Offida (AP), Parrocchia San Nicolò 

 

  • Archivio notarile di Ascoli Piceno

 

  • A. Rosini (1595 - 1668) "Compendioso racconto Historico della terra di Offida" (1654)

 

  • Censimento Generale della popolazione della Città di Offida, anno 1833, Residenti Cittadini

 

 

  • Il libro d'oro. Catalogo dei laureati dello Studio di Fermo, 1585-1826, a cura di Maria Luisa Accorsi, in Gian Paolo Brizzi, L'antica Università di Fermo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 109-222